Sarce ed eCube, due tra le più innovative IT Firm italiane, annunciano la sottoscrizione di una partnership strategica per aiutare le aziende a sfruttare al meglio le potenzialità e i vantaggi economici dei BIG DATA.
Il nuovo accordo permetterà ai clienti di estendere i propri orizzonti in ambito BIG DATA: un’incredibile opportunità per le aziende che vogliono muoversi in logica data driven, sfruttando le più innovative tecnologie al servizio del proprio core business.
Non è facile trovare il giusto partner per riuscire a ottenere dall’interpretazione e dall’analisi dei dati vero valore aggiunto per le aziende.
Per questo Sarce ha scelto eCube, best of breed nell’implementazione di progetti Big Data cost e business driven: un partner strategico che negli anni ha consolidato il proprio know how sull’ECO-SISTEMA HADOOP nelle sue principali e più diffuse distribuzioni (Hortonworks e Cloudera).
“Siamo arrivati a un punto di svolta per i BIG DATA: non si tratta più solo di una frontiera tecnologica che rivela orizzonti da studiare, ma di concrete occasioni per raccogliere informazioni in tempo reale da molteplici fonti, utilissime anche per la PMI; le aziende sono pronte – ha dichiarato Marco De Bellis, CEO di eCube, aggiungendo – La partnership strategica tra Sarce ed eCube consentirà alle aziende di implementare progetti BIG DATA in modo agevole e professionale, salvaguardando gli investimenti tecnologici già effettuati e creando nuove opportunità di business.”
Sarce ed eCube forniranno le competenze e le soluzioni per contribuire a diffondere una cultura data driven.
“L’intuizione basata sull’esperienza personale è insufficiente e sta avvenendo un cambio generazionale – ricorda Ennio Quaretti, Consigliere Delegato Divisione Tecnologie e Innovazione di Sarce Spa – Dobbiamo seguire il mercato per rendere accessibili alle aziende informazioni senza precedenti, per volume, velocità e diversità, portando il decision making oltre i tradizionali limiti delle conoscenze individuali. Questo è il primo punto di partenza per cominciare a superare i confini degli uffici e favorire la collaborazione online, che alimenta i Big Data.”
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