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Business intelligence (BI) e ERP

Qual è la relazione tra BI e ERP e perché integrarli? Scopriamolo assieme in questo contenuto.

Cos’è la Business Intelligence?

Il termine Business Intelligence (BI) si riferisce a:

  • un insieme di processi aziendali per raccogliere dati ed analizzare informazioni strategiche;
  • la tecnologia utilizzata per realizzare questi processi;
  • le informazioni ottenute come risultato di questi processi.

 

La Business Intelligence ingloba la rappresentazione grafica delle informazioni. Infatti la data visualization è una branca della BI.

 

Cos’è l’ERP

L’ERP (Enterprise Resource Planning) è un software che permette alle aziende di gestire i processi aziendali, automatizzando alcune operazioni. L’ERP è in grado di interfacciarsi tra le diverse aree aziendali, tra cui a titolo esemplificativo, possiamo ricordare: finance, operation, produzione all’interno di un’unica piattaforma. Uno dei vantaggi di avere un ERP che copre nativamente diverse aree funzionali dell’azienda è quello di accentrare i dati di molteplici fonti, in modo da poter lavorare in maniera performante e non frammentata.

Ma qual è la relazione tra ERP e Business Intelligence?

Come abbiamo visto sono due strumenti “apparentemente” separati, allora, perché integrare BI e ERP?

Per rispondere a questa domanda, partiamo dalle funzionalità core dei software.

Se l’ERP ha il compito di gestire, immagazzinare dati in maniera centralizzata derivati degli input degli utenti, per esempio di area amministrativa, la BI li elabora secondo modelli statistici definiti e funzionali all’azienda, diventando l’espressione visuale quantitativa e qualitativa dei processi aziendali e del loro andamento.

Per questo, un ERP non sempre possiede un livello di BI adeguato agli obiettivi/necessità aziendali.

 

Scegliere prima l’ERP o il software di BI?

Nella fase di software selection di un ERP o di una soluzione BI le variabili da tenere in considerazione sono molteplici. Se pensiamo strategicamente, dovremmo tenere presente i ruoli dei due strumenti: l’ERP come supporto al miglioramento dell’architettura dei processi che, una volta implementati, possano dare informazioni che l’ERP “immagazzina”, le quali vengono elaborate dalla BI per offrire insight decisionali sullo stato dell’azienda ai decision maker. Infatti, grazie ad applicazioni di BI avanzate, è possibile capire quali sono i nodi ottimizzabili all’interno del processo. Per cui, la prima software selection sarà relativa all’ERP, il quale deve rispondere alle molteplici esigenze aziendali che variano chiaramente in relazione al settore e ai particolari flussi produttivi interni; inoltre l’ERP scelto, dovrà essere un sistema capace di “essere connesso” ad altri software,  quindi integrato con i più avanzanti software di BI.

 

La BI come motore di crescita

Per realizzare un progetto di BI ci sono molteplici aspetti da tenere in considerazione.

Grazie ad un framework consulenziale validato nel tempo, l’approccio di Sarce è disegnato sulle esigenze specifiche del cliente: in primis è fondamentale conoscere l’azienda, il suo mercato, la sua struttura informativa e tecnologica, gli obiettivi di business così da poterne definire i KPI. Inoltre, una volta condivisa la dashboard, affianchiamo il management nella sua interpretazione.

Infatti, grazie all’integrazione tra ERP e BI si passa da un modello di analisi descrittiva, cioè vediamo il presente, ad un’analisi prescrittiva, che ci permettono di fare proiezioni analitiche sul futuro: per questo la BI può davvero essere il motore della crescita!

 

Qual è la visione del futuro?

La parola chiave è: Hybrid Analytics, da qui partiamo per domandarci, nello scenario attuale fatto di molteplici soluzioni tecnologiche, quali sono le esigenze delle PMI?

Dato il contesto competitivo, la risposta è quella di costruire un ecosistema in grado di offrire informazioni allo scopo di garantire scelte consapevoli in tempi rapidi.

Le strutture più articolate con ERP, infatti si parla di ERP composable, CRM analitici, sistemi di pianificazione e controllo, logistica, tesoreria avanzata, ecc. hanno bisogno di un hub dove gestire flussi dati, integrarli con gli attuali motori di AI e colloquiare nativamente con sistemi di collaborazione e distribuzione come ad esempio Microsoft 365.

Noi, lo facciamo realizzando sistemi di Business Analytics con i migliori strumenti sul mercato ed un approccio Tailor Made.

Siamo un System Integrator di ultima generazione: forniamo software, consulenza e servizi per accelerare l’evoluzione digitale delle aziende. Vuoi sapere come possiamo creare valore per la tua?

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Controllo di gestione e Business Intelligence (BI): un potente strumento per i decision maker

Perché la consulenza prima e la Business Intelligence (BI) poi, diventano  fondamentali per il controllo di gestione aziendale? Scopriamolo assieme in questo contenuto.

Possiamo definire il controllo di gestione come l’insieme di processi, metodi, tecniche e strumenti che permettono il monitoraggio dello stato di salute dell’azienda in relazione agli obiettivi strategici definiti nella fase di pianificazione. Tipicamente, le fasi del controllo di gestione sono suddivise in pianificazione: definizione degli obiettivi aziendali; esecuzione: il loro raggiungimento; reporting: misurazione dei KPI aziendali; valutazione: il vero e proprio controllo di gestione.

Questa è la teoria, la pratica è quella di avere molteplici fonti di dati da altrettanti sistemi informativi che “non si parlano”, per cui vale sempre la “regola”: più la complessità di un’organizzazione aumenta (e quindi più sono gli strumenti a disposizione che “raccolgono” dati) più il rischio di avere delle informazioni poco affidabili per i CEO, CFO, IT Manager, Controller diventa concreto. Per questo motivo, all’interno dei complessi processi del controllo di gestione, la Business Intelligence diventa un potente strumento aziendale.

Molteplici fonti di dati in un unico sistema

La Business Intelligence (BI) permette di raccogliere ed elaborare un’elevata mole di dati per restituire come output informativo una rappresentazione degli andamenti aziendali, grazie alla quale i decision maker possono definire o ridefinire azioni strategiche per il business. In altre parole, i dati provenienti dai diversi sistemi informativi non sono più frammentati, ma vengono integrati per ottenere come output finale un’unica reportistica e quindi un’unica visione di insieme.

Obiettivi della BI applicati al controllo di gestione

Come abbiamo visto la BI diventa uno strumento del controllo di gestione. Utilizzarlo “sfruttando” le sue capacità permette al management aziendale di avere:

  • Una visione d’insieme dell’azienda e del relativo stato di “salute”
  • Consapevolezza circa le ottimizzazioni necessarie su specifici flussi aziendali
  • Semplificare le decisioni aziendali

Vantaggi della BI applicata al business

La potenza della BI legata al controllo di gestione si delinea in molteplici caratteristiche:

  • Integrazione con molteplici fonti di dati come ad esempio tra Business Intelligence, ERP e CRM
  • Aggiornamento dati in real time
  • Accessibilità: puoi consultare i report tramite mobile\ desktop
  • Qualità dei dati superiore
  • Time saving gestione reportistica
  • Consapevolezza degli andamenti aziendali
  • Ottimizzazione dei processi aziendali

Servizi di BI e controllo di gestione di Sarce

Di seguito alcune delle possibili applicazioni nell’ambito della gestione del dato realizzate da Sarce, System Integrator in ambito Data e Business  Intelligence:

  • Gestire il processo di elaborazione del Budget e dei Forecast aziendali
  • Sviluppare analisi economiche, patrimoniali, finanziarie, a preventivo ed a consuntivo, e gestirne i confronti
  • Determinare i costi ed i risultati dei centri di responsabilità e divisioni
  • Calcolare i costi e la redditività di prodotti, clienti, aree di business, marchi, commesse, investimenti, etc., secondo il metodo scelto (Full e Direct Costing, Activity Based Costing)
  • Gestire sistemi di contabilità a costi standard e relative analisi delle varianze
  • Determinare gli indicatori di performance aziendale e di settore, a consuntivo e di proiezione.

Tecnologie

Utilizziamo le migliori tecnologie per ottenere un vantaggio competitivo per i nostri clienti. Le tecnologie con cui lavoriamo e di cui siamo certificati per realizzare progetti di Business Intelligence sono Microsoft Power BI e SAP.

Un team di esperti

Abbiamo al nostro interno un team specializzato dedicato ai progetti di BI. Lavoriamo con 70 clienti ed abbiamo un’expertise certificata.

Quali sono i vantaggi di adottare la consulenza Sarce a livello di BI per il controllo di gestione?

Il nostro approccio consulenziale è definito sulle reali esigenze del cliente e sulle caratteristiche del modello di business. La nostra consulenza si definisce in diverse fasi:

  1. Conoscenza delle variabili di settore del cliente
  2. Conoscenza del cliente, le logiche peculiari dell’azienda, i diversi touchpoint
  3. Fotografia dello stato attuale dell’azienda-cliente
  4. Individuazione delle fonti dei dati
  5. Definizione dei KPI da misurare
  6. Output di progetto e rappresentazione grafica
  7. Verifica
  8. Supporto al management nella lettura dei dati

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Software ERP Alimentare: gestire in modo performante i processi tipici del Food & Beverage

La scelta dell’ERP/ gestionale per le aziende alimentari è sempre complessa e non priva di rischi, bisogna valutare tecnologia ed esperienza del System Integrator. Allo stesso tempo, questa fase può diventare un’opportunità di aggiornamento tecnologico e crescita aziendale. Infatti, l’adozione di un ERP internazionale tramite un approccio consulenziale “sartoriale” del System Integrator, basato sulla comprensione dei flussi aziendali, permettono migliori performance aziendali rispetto a tecnologie e approcci “generalisti”. In questo contenuto, scopriremo quali processi in ambito food dovrà gestire il tuo ERP.

Governare la complessità con l’ERP giusto

Se lavori nell’industria alimentare conosci molto bene quali sono le complessità da gestire tramite un ERP: in primo luogo la gestione del canale distributivo (in particolare verso la GDO), le esigenze di tracciabilità, il monitoraggio della filiera, dei processi di qualità e sicurezza delle materie prime, l’integrazione con strumenti elettronici (come etichettatrici e pesatrici) e la possibilità di disporre di strumenti avanzati di analisi dei risultati.
Non tutti gli ERP gestiscono al meglio questi processi ma solo le soluzioni aperte alle verticalizzazioni di settore li governano con successo, soprattutto per quanto riguarda l’analisi delle performance aziendali, la tracciabilità e la rintracciabilità del prodotto.

Magazzini e logistica

Ogni azienda del settore alimentare ha bisogno di gestire processi di identificazione e localizzazione immediata del prodotto, l’ottimizzazione degli spazi e dei percorsi di movimentazione per abbassare i tempi medi di preparazione ordini e migliorare il servizio al Cliente: si tratta di esigenze gestibili unicamente col giusto prodotto ERP.

 

Scarica la Case Study ERP per il Food

Controllo qualità, tracciabilità e rintracciabilità

Automatizzare opportunamente la gestione dei processi operativi significa seguire il prodotto nella filiera, individuarne l’origine, raccogliere le informazioni qualificanti. Le aziende Food & Beverage hanno necessità di sviluppare una visione completa delle attività e dei processi produttivi con focus sull’intera filiera (dall’origine alla tavola del consumatore), acquisendo la capacità di intervenire con misure atte a garantire sicurezza, qualità e salubrità degli alimenti e le relative procedure di controllo applicate a loro garanzia.

Esistono strumenti concreti e normativi che permettono di identificare e valutare il grado di sicurezza alimentare dei prodotti destinati al consumo umano, sulla base dei loro processi produttivi e del controllo dei fattori di rischio che hanno impatto sulla qualità finale.

Dai piani HACCP alla normativa sugli imballaggi e i materiali a contatto con gli alimenti, dalla valutazione della qualità delle carni sino a quella della freschezza del pesce: ogni anello di questa catena del valore è una potenziale leva per definire il proprio posizionamento competitivo e può decretare la permanenza o meno in mercati specifici.

Inoltre, ogni anello di questa catena del valore determina costi gestionali rilevanti che debbono essere distribuiti sui rispettivi costi di produzione e, pertanto, sui listini di vendita.
Un sistema ERP specificamente rispondente agli obiettivi di contenimento dei costi gestionali, di misurazione degli indici di performance aziendali e supporti efficacemente i processi di tracciabilità e rintracciabilità, può concorrere al miglioramento competitivo dell’Impresa, liberando risorse da investire nella ricerca e realizzazione di nuovi prodotti e nell’ottimizzazione dei rapporti con la clientela.

Rapporti con la GDO

Le complesse regole commerciali dei rapporti con la GDO sono riproducibili con efficacia all’interno di un completo sistema ERP, dove è possibile impostare e gestire compiutamente diversi livelli di applicazione di prezzi, sconti, promozioni, campagne e premi. La possibilità di posizionare campagne in periodi specifici e fissare target anche per mix di prodotti, oltre a rappresentare un eccellente strumento di gestione e controllo del prezzo reale di vendita, consente alla Direzione commerciale di guidare brillantemente la forza vendita.

Migliorare il servizio al Cliente

Il modo migliore per aumentare la produttività è mantenere il prodotto al più alto livello di qualità possibile. Ma anche il rapporto con i clienti deve seguire la stessa strada. La scelta di un ERP completo, ovvero in grado di integrare al suo interno vendite, magazzino, acquisti, finanze e produzione permette una visione totale delle attività del cliente. Un magazzino gestito al massimo delle sue potenzialità attraverso il giusto software limita i ritardi delle consegne, rende la gestione degli ordini più facile e i clienti più soddisfatti. Un ERP completo dunque è la soluzione per una gestione dalla A alla Z dei processi aziendali che coinvolgono clienti e fornitori: dalla materia prima al customer care.

 

Scarica la Case Study ERP per il Food

Sarce e Sage come System Integrator ed ERP Food/Alimentare

Sarce è nata nel cuore della food valley come System Integrator e da oltre 40 anni, supporta le aziende in ambito Food & Beverage nell’installazione e customizzazione della propria infrastruttura gestionale. I diversi aspetti di processo visti finora, vengono governati dall’ERP Sage X3, una soluzione modulare e flessibile dallo sviluppo del prodotto fino ad arrivare al processo di vendita e spedizione e in particolare una concreta risposta alla necessaria gestione della qualità, dei magazzini e della configurazione di prodotto. Lavorando secondo una logica per processi, Sarce è in grado di supportare le esigenze delle aziende su tutto il ciclo di vita dei prodotti, dal ricevimento delle materie prime alla trasformazione fino alla spedizione dei prodotti finiti.

Siamo un System Integrator di ultima generazione: forniamo software, consulenza e servizi per accelerare l’evoluzione digitale delle aziende. Vuoi sapere come possiamo creare valore per la tua? Contattaci al numero: 0521 78 88 11 oppure scrivici!

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Server Management: cos’è e best practice

Definizione

Per server management si intendono tutte le attività funzionali a garantire la corretta operatività dell’infrastruttura IT, nello specifico ambito dei server, che siano essi cloud e on -premesis, per garantire la completa operatività del business.

Quali sono gli aspetti su cui impatta questo servizio?

Conservazione dei dati, servizio mail e sicurezza a 360 gradi sono aspetti fortemente legati a questo servizio e che ogni dipendente in azienda, tocca con mano ogni giorno. L’eterogeneità delle nostre infrastrutture che siano esse locali, ibride o full cloud, ci portano ad affrontare sfide differenti ma indipendentemente dalla soluzione adottata, il team dei servizi gestiti, può essere il partner ideale per affrontare tali sfide.

Monitoraggio & governance

La migliore modalità per gestire la propria infrastruttura è partire da un sistema di monitoraggio completo rispondente alle esigenze specifiche del nostro business, e che ci permetta di avere una visione snella degli eventi h24. Infatti, un monitoraggio eccessivamente “verboso” può essere equiparato ad un monitoraggio non fatto.
La corretta attivazione del servizio di monitoraggio infrastrutturale unita ad un’efficienza gestione di uno strumento ITSM per il governo del servizio, sono gli elementi fondamentali da cui parte il team dei servizi gestiti Sarce, nella gestione dei progetti.

Sicurezza

La sicurezza dell’infrastruttura nella gestione del server è un asset intangibile che ha -come abbiamo detto- ripercussioni lato business. Si stima che in settori “sensibili” come il sanitario, il costo medio per i furti di dati è di 3,86 milioni di dollari. Le violazioni sono state causate nel 52% dei casi da attacchi informatici, nel 25% da anomalia dei sistemi e nel 23% da errori umani.*
Proprio per questo all’interno di molteplici realtà, monitoriamo e applichiamo le best practice per una corretta gestione della sicurezza dell’infrastruttura IT, come ad esempio:

  • Aggiornamento continuo degli strumenti di sicurezza
  • Configurazione puntale della protezione a perimetro dell’infrastruttura
  • Sensibilizzazione e gestione della sicurezza utente
  • Puntuale audit e policy hardening in ambito accessi
  • Gestione e attivazione di strumenti di crittografia per la protezione dei dati.

Protezione dei dati

La gestione della protezione dei dati è fondamentale: non può essere più vista solo come un “salvagente” in caso di incidente, ma un elemento strategico al fine di garantire la continuità del proprio business.
Un continuo monitoraggio dei servizio di backup viene completato da una continua e fondamentale verifica delle capacità di restore del servizio di backup stesso.

Perché affidare la gestione della propria infrastruttura IT a Sarce?

Il motivo principale deve essere ricondotto a scelte aziendali basate su valutazioni quantitative e qualitative del servizio che si vuole erogare al proprio core-business.

Infatti, la prima domanda da porsi è: il numero di persone che compone il team IT è sufficiente per poter gestire anche questo ambito di lavoro?

Il rischio sarebbe quello di sovraccaricare il team, non garantendo supporto in altri ambiti aziendali e, nel caso di uno scenario “negativo”, non garantire una certa velocità di risoluzione del problema e quindi di continuità del business.
Viene definito un percorso specialistico di aggiornamento delle competenze tramite corsi annuali e certificazioni?

Le attività sono molteplici e specialistiche e soprattutto delicate perché come abbiamo visto hanno un impatto sulla continuità del business.
L’azienda possiede tutti gli strumenti per la gestione e il monitoraggio dei server?
Questi solo alcuni dei punti che ci possono aiutare a prendere una decisione.

Sarce è una società del gruppo DGS leader nella trasformazione digitale in Italia, al 26° posto nella classifica stilata da International Data Corporation dei TOP100 Software e Servizi IT.

Se vuoi approfondire questi ed altri aspetti:
Contattaci

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Hybrid work: nuove sfide tra benessere dei dipendenti, gestione degli spazi e ROI

In alcuni contesti l’HR Manager è vista come la figura che difficilmente genera ROI per l’azienda. Ma è proprio vero?

Contesto

Escludiamo fin da subito gli equivoci: lavoro ibrido non significa avere un tool di videoconferenze. Volendo dare una definizione essenziale, il lavoro ibrido o hybrid work è una modalità di lavoro che comprende due tipologie di approcci: da un lato il lavoro in presenza, all’interno degli spazi aziendali, dall’altro lato prevede il lavoro da remoto, ovvero in uno spazio altro. Ma è solo questo? L’hybrid work è una modalità di lavoro che ha un impatto positivo – se col giusto approccio- sulla struttura organizzativa e culturale dell’azienda.

Lo scenario pandemico ha dato un’accelerazione innovativa su diversi processi aziendali, costringendoci a ripensare lo spazio di lavoro in cui la persona è inserita. Il grafico qui sotto mostra l’interesse nel tempo – data dalla frequenza di ricerca- per il termine “smart working” negli ultimi 5 anni:

Trend di Google

Il trend è lampante: sono entrati nel linguaggio quotidiano (e come prassi), termini come smart working, workplace, hybrid work che solo qualche anno fa erano considerati di nicchia o “troppo Silicon Valley”. E questo, propone nuove sfide aziendali.

Rectruiting: qual è la sfida dell’azienda 4.0 oggi?

Durante la ricerca di nuovi talenti l’obiettivo è creare le condizioni per cui il potenziale dipendente scelga l’azienda, ci sono diversi elementi su cui si lavora ma, secondo la ricerca Randstad Employer Brand Research 2021*, il primo elemento di valutazione di un dipendente in termini di benefit è il work life balance.
Lo conferma un’indagine di Reverse** in cui vediamo che il 75% dei lavoratori è favorevole all’hybrid working che, oltre a garantire maggiore produttività (lato azienda), favorisce una gestione equilibrata vita privata/professionale (lato persona). E questo, chiaramente, cambia (o forse sarebbe meglio dire, ha cambiato) il concetto di spazio di lavoro: non più statico ma un workplace liquido.
La morale: se vuoi attirare talenti, cambia il tuo concetto di ufficio.

Quali sono le opportunità del workplace liquido?

Se tempo fa oltre alle skills del candidato, ci si focalizzava sul concetto di prossimità rispetto al luogo di lavoro, oggi il focus è sul know how della persona, per cui da un lato gli spazi si sono “ristretti”, nella “dilatazione” geografica. Infatti, molte aziende, tra cui anche la nostra, possono selezionare candidati a 100 km di distanza o più, garantendo un giusto equilibrio tra vita lavorativa e privata, favorendo la crescita aziendale in termini di know how rispetto ai progetti clienti. Un circolo perfetto e sostenibile: maggiore competenza interna per i clienti, migliore qualità della vita della persona, ridotto impatto ambientale sugli spostamenti.

E quante aziende oggi, hanno già programmato questo cambio di paradigma? I timori sono i più diffusi: si va dalla “mancanza di controllo”, al ”abbiamo sempre fatto così”.
Ma è in questo scenario che il ruolo dell’HR Manager, e più in generale di chi si occupa dell’organizzazione aziendale, diventa fondamentale, perché la sua visione avrà ripercussioni sulla competitività del business.

Il dilemma, a volte, diventa tra scegliere risorse competenti, garantire il work life balance tramite una metodologia di lavoro ibrida oppure occupare spazi a livello di pre-pandemia?

Citando Daniele Bacchi, CEO di Reverse, azienda di Headhunting e Recruitment:
“(..) annullare ogni proprietà su questa o quella scrivania favorisce anche la ridistribuzione dello spazio in epoca di smartworking. Perché dovrei tenere vuoto quell’ufficio 3 giorni a settimana solo perché c’è il tuo nome sulla porta?” ***.

Inoltre, secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano****, per le aziende, si parla di un risparmio del 30% in termini di spese vive: non male, vero?

La nostra esperienza: come garantire il work life balance e un ROI positivo?

Raccogliendo i feedback dai dipendenti, eravamo nella situazione di una decisa preferenza di hybrid working, per cui abbiamo individuato nella gestione degli spazi aziendali il nodo su cui trovare la soluzione.
Inizialmente la gestione era manuale (sì, lo ammettiamo, col vecchio caro Excel), una persona si prendeva il carico della gestione degli spazi dei colleghi (presenze/assenze/trasferte/ibrido etc). Avevamo trovato la soluzione? In realtà avevamo solo spostato il problema: l’attività occupava circa il 35% del tempo della risorsa, con tutto ciò che ne comportava.
La soluzione apparentemente più veloce, “artigianale”, stava diventando un problema.

Dopo svariate riflessioni e coinvolgendo manager e i team lead (e un po’ di riunioni 😊), avevamo condiviso un elenco di necessità che, come ogni media-grande azienda, dovevamo gestire: e in una call nasceva Space(n). In realtà, c’era una lista di altri nomi possibili: Sarce Andromeda, Siderale, Sarce Virtual Space che andavano a identificare solo parzialmente il prodotto, invece Space(n) rifletteva la più importante delle caratteristiche: può gestire spazi fisici e virtuali elevati alla (n). Nel dicembre 2021 abbiamo lanciato sul mercato Space(n) e da allora è cresciuto con nuove funzionalità grazie alla nostra esperienza diretta e ai feedback dei clienti che già lo stanno utilizzando.

È passato un po’ di tempo dalla sua adozione, e oggi posso dire che ci ha permesso di essere particolarmente performanti – per fare due esempi -nella gestione in sicurezza di molteplici postazioni di lavoro e nella prenotazione delle sale riunioni, diventando per noi, l’estensione digitale dell’ufficio e, particolare non marginale, abbiamo ottenuto un ROI rispetto ai costi fissi e gestionali di oltre il 150%!

Ecco la storia che c’è dietro Space(n): nasce per gestire i processi tipici dell’hybrid working, cresce per ottimizzare il ROI. Se vuoi sapere come Space(n) può supportare la tua azienda così come ha fatto con la nostra, compila il form e scarica la brochure!

    *Ho letto e compreso l'informativa privacy e:

    Presto il consenso all'invio di materiale promozionale/comunicazioni commerciali

    Presto il consenso all'invio di newsletter

    Fonti:
    *https://www.randstad.it/candidato/career-lab/news-lavoro/quali-sono-i-benefit-aziendali-piu-apprezzati-dai-lavoratori/
    **https://info.reverse.hr/lp-lavoro-liquido
    ***https://info.reverse.hr/lp-lavoro-liquido
    ****https://www.osservatori.net/it/

    Sarce spa

    DGS acquisisce Sarce, azienda con posizione di leadership nel settore della digital transformation

    H.I.G. Europe – filiale europea del fondo d’investimento internazionale H.I.G. Capital con oltre $47 miliardi di capitale in gestione – annuncia il perfezionamento dell’acquisizione di Sarce S.p.A. da parte della propria portfolio company affiliata DGS S.p.A., uno dei primi operatori nel mercato italiano dell’Information Technology specializzato nella trasformazione digitale dei processi aziendali e nei servizi di cybersecurity.

    L’acquisizione di Sarce fa seguito all’operazione di acquisizione da parte di DGS di LumIT, realtà specializzata in cybersecurity e considerata tra i pionieri della security automation in nord Italia, a luglio dello scorso anno. L’operazione si pone quindi in continuità con gli obiettivi di crescita e sviluppo del Gruppo.

    Edoardo Rampini, Presidente di Sarce ha commentato: “Siamo orgogliosi di entrare a far parte di una piattaforma di IT solution provider di eccellenza: Sarce è in grado di fornire il giusto mix di persone, processi e tecnologie, apportando valore e contribuendo alla strategia di Gruppo, con un focus soprattutto sulla qualità del servizio, fattore critico di successo della Società”.

    Per saperne di più, leggi il Comunicato Stampa.

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    Sarce su TV 7

    Sarce è stata ospite del programma di GRUPPO TV7TRIVENETA SRL “Con voi, speciale sera”: i temi trattati, in ben 4 puntate, sono stati molteplici: quello della valutazione e valorizzazione delle risorse umane, quello dei passaggi generazionali nelle PMI, il fintech, il Lean management , la crescita per capitali esterni: il tutto correlato a come le società informatiche siano in grado di supportare le scelte degli imprenditori e lo sviluppo del business.

    L’espansione di una azienda: Litokol

    Come gestire lo stress e motivare le persone in azienda

    La crescita delle PMI con capitali esterni: Sarce e Doorway

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    La tecnologia Blockchain cambierà l’evoluzione del software ERP?

    Ne parliamo con Giuliano BonolloBusiness  Development Director @ Sarce, Docente in primarie Business School italiane, esperto in ambito Digital Transformation.

    Buongiorno Giuliano: la blockchain è un tema caldo e controverso, diamone una definizione unitaria.

    Negli ultimi anni la tecnologia blockchain è diventata una presenza concreta in azienda. Il concetto di blockchain nasce con il mondo delle criptovalute, ma col tempo si sta applicando anche in settori come logistica, marketing, supply chain ecc. Ricade nel mondo degli analytics perché si tratta in fondo di un database distribuito, peer to peer, dove ogni utente ha una copia dell’intero database e non esiste un amministratore del data base.

    È quindi una struttura dati condivisa e immutabile, le cui voci sono raggruppate in blocchi, concatenati in ordine cronologico, e la la cui integrità è garantita dalla crittografia. La prima blockchain fu introdotta, nel 2008, ad opera di Satoshi Nakamoto (pseudonimo di un autore la cui identità è tuttora sconosciuta) e implementata l’anno seguente, con l’obiettivo di fungere da libro mastro (registro di tutte le transazioni) della nascente valuta digitale Bitcoin. La blockchain, inoltre, può venire ospitata su cloud di terzi (Blockchain as a service).

    Come può essere utilizzato questo sistema per migliorare i sistemi ERP esistenti e le architetture di dati?

    Innanzitutto per liberare le efficienze della supply chain, migliorare la reputazione dei marchi e contribuire direttamente alla bottom line.

    La tecnologia Blockchain crea infatti un (registro) trasparente con tutte le transazioni e le eventuali  modifiche, fornendo un audit completo degli eventi. Ciò significa che le aziende possono vedere con precisione quando un dato è stato introdotto nel sistema, chi ha avuto accesso ad esso e se sono state apportate modifiche, creando, automaticamente, una base solida e affidabile di dati su si possono basare strategie e decisioni chiave.

    Si possono quindi creare  delle soluzioni che garantiscano in modo trasparente la filiera, tranquillizzino e diano fiducia al consumatore e permettano di scoprire frodi e contraffazioni con maggiore facilità.

    La nuova tecnologia Blockchain può coinvolgere l’intero ecosistema produttivo e commerciale, rafforzando la relazione tra brand, territori e consumatore finale, connettendo i partecipanti lungo tutta la filiera attraverso un record permanente, autorizzato e condiviso di dati del sistema.

    Come viene utilizzata questa tecnologia nelle varie industries?

    Al di là delle sfere della finanza e del settore bancario, la blockchain è utilizzabile per tracciare i processi della supply chain in modo efficiente e affidabile, ma non solo: la trasparenza del sistema Blockchain nelle operazioni di produzione (pensiamo al mondo del food) permette che quanto viene dichiarato sull’etichetta della merce finita sia dichiarato anche da tutti i collaboratori e gli attori che intervengono nella filiera produttiva del prodotto.

    Anche il legame con il territorio, nel caso dell’industria food, viene rafforzato, dando evidenza al consumatore finale delle transazioni delle merci che compongono il prodotto finale all’interno di una determinata area geografica, sapendo identificare in modo granulare i vari attori e la loro collocazione geografica.

    Nel contesto degli ERP, la blockchain potrà essere una tecnologia additiva. Non sarà necessario dotarsi di un ERP nuovo, potrà infatti concorrere a funzionare “in tandem” con i sistemi esistenti per rafforzare l’integrità dei processi dati.

    Un esempio al di fuori del mondo food?

    Pensiamo a LVMH: stanno collaborando con Microsoft su una piattaforma basata su Ethereum per tenere traccia dei prodotti di lusso di alto valore.

    La piattaforma mira a prevenire la circolazione di merci contraffatte, consentendo ai proprietari di tracciare la provenienza degli articoli direttamente alla loro fonte. La cronologia di un prodotto — dalle materie prime alla tintura, alla tessitura, alla concia e alla spedizione — è tracciata nella sua interezza.

    Quali consigli daresti a un IT manager o un CIO che vogliano cominciare a muoversi verso la Blockchain?

    La maggior parte delle attuali implementazioni di blockchain correlate a ERP coinvolgono il monitoraggio degli articoli nella catena di fornitura. Consiglierei quindi alcuni step introduttivi e di indagine:

    1. Una discovery inziale per approfondire  gli ambiti e le tecnologie.
    2. Un POC (prototipo)  anche limitato, per comprendere il potenziale e i limiti della tecnologia blockchain in combinazione con l’ERP.
    3. Lo sviluppo continuo delle competenze in ambito ERP per potenziare la tecnologia blockchain in modo efficace.
    4. Il monitoraggio dello sviluppo della governance pubblica della blockchain, in continua evoluzione fino al 2023, per avere chiari e definiti gli eventuali limiti normativi nel proprio paese.
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    Sarce entra a far parte del Club Member CUOA

    Un importante network di oltre 100 aziende italiane

    CUOA Business School, con sede ad Altavilla Vicentina, è la scuola di più antica tradizione in Italia e con Sarce condivide importanti elementi della propria Value Proposition: lo sviluppo delle risorse umane è infatti da sempre al centro dell’attenzione di Sarce, per fornire soluzioni e servizi di qualità ai Clienti e per contribuire allo sviluppo delle competenze digitali del management.

    L’obiettivo è quello di creare una collaborazione efficace tra formazione e impresa, con ricadute positive sul tessuto produttivo e sociale, partecipando alla divulgazione della Trasformazione Digitale come matrice di crescita nei contesti di business.

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    Hi-PAD. un anno di Sarce a Padova

    Lo scorso 30 settembre ha avuto luogo la celebrazione del nostro primo anno a Padova, all’interno del Parco d’Europa: uno splendido parco concepito per ospitare collezioni di piante, su ispirazione della città di Stoccarda.

     

    Questo nostro nuovo presidio territoriale, dove vengono forniti tra gli altri, servizi di consulenza in ambito ERP a Padova, non sarebbe stato possibile senza le alleanze necessarie per condividere idee e innovazione.

    All’evento ha infatti partecipato CUOA Business School, rappresentata in sala dal Direttore Generale Giuseppe Caldiera e dalla responsabile Club Member Michela Rossetto: per noi punto di riferimento solido nella creazione di un network di qualità.

    Anche il Sindaco di Padova, Sergio Giordani, era presente all’evento e ha partecipato attivamente ai nostri ‘dialoghi digitali’.

    Special Guest

    Lo Special Guest della serata è stato Matteo Lo Duca, Head of Global Business Services in Essilor-Luxottica, che ha ricoperto ruoli strategici in multinazionali del food e del fashion, come Barilla e Fendi, con uno speech sul tema dei servizi gestiti, in ambito finance. Altri speaker sono stati Elvio Bonollo, Marketing Director di Distillerie Bonollo e Francesco Pezzutto, Digital Transformation Officer di FriulIntagli.

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