Il 23 e 24 Marzo 2017 per la prima volta una conferenza TOCPA si terrà in Italia a Milano. Saranno due giorni di full immersion nella TOC – Theory of Constraints.
Una giornata sarà dedicata a presentazioni di esperienze sul campo. Nella seconda alcuni maestri TOC introdurranno aspetti fondamentali della metodologia. Scopri QUI il programma dell’evento.
La Teoria dei Vincoli (Theory of Constraints) o TOC fu messa a punto da Eliyahu M. Goldratt nel 1984. La premessa sottostante è che ogni organizzazione subisce vincoli e colli di bottiglia che limitano la performance e la capacità di raggiungere gli obiettivi. La teoria è basata sull’idea di usare principi scientifici per guidare il processo decisionale ed il cambiamento nelle organizzazioni.
Pertanto la TOC è fondata su questo insieme di principi, assiomi e processi che possono essere applicati in contesti diversi, questo approccio trova una sua naturale applicazione nel Project Management in tutte quelle situazioni in cui esistono vincoli sulle risorse.
Tipologie di vincoli
I vincoli possono essere classificati come vincoli interni e vincoli di mercato che possono essere superati mediante l’applicazione di specifici processi.
I vincoli interni sono:
- Vincoli fisici. A loro volta riconducibili a due categorie: vincoli sulle risorse e vincoli sui materiali.
- Vincoli legati alle politiche interne. Si tratta di vincoli presenti nel processo decisionale, nelle metriche usate internamente per il controllo delle prassi correnti, nei metodi e strumenti utilizzati per gestire i processi organizzativi.
I vincoli di mercato sono invece quelli indotti dalla domanda di beni e servizi che un’organizzazione deve soddisfare quando la capacità di produzione è inferiore a quella necessaria.
Principi
I principi o assiomi introdotti dalla Teoria dei Vincoli sono:
- Principio della convergenza. Questo assioma individua nella complessità ed interconnessione di un’organizzazione un punto di forza che semplifica la gestione dei vincoli e di fatto ne riduce la presenza come in un sistema di vasi comunicanti.
- Principio della consistenza. Si basa sull’assioma che in natura non esistono conflitti e che lo sviluppo segue sempre il percorso di minima resistenza. In un’organizzazione in presenza di obiettivi comuni se esistono conflitti allora ciò significa che alcune delle motivazioni che li producono contengono valutazioni errate e quindi occorre sviluppare una analisi che faccia emergere tali inconsistenze.
- Principio del rispetto. Partendo dall’assioma che “le persone non sono stupide”, se in un’organizzazione emergono comportamenti incomprensibili occorre comprendere le motivazioni retrostanti ed individuarne la logica.
Processi
In base ai principi enunciati, i processi utilizzati nella TOC sono sostanzialmente strumenti per l’individuazione e la rimozione di resistenze interne allo sviluppo dell’organizzazione ed ottenere il commitment delle parti coinvolte.
Pertanto gli step previsti sono:
- Ottenere il consenso sul problema
- Ottenere il consenso sulla direzione da intraprendere
- Ottenere il consenso sulle modalità per risolverlo
- Sviluppare un accordo che eviti ramificazioni negative
- Sviluppare un accordo che rimuova gli ostacoli all’implementazione
Lo scopo di questi processi è rispondere ai seguenti quesiti:
- Cosa deve essere modificato per migliorare la performance?
- Cosa occorre fare per produrre il cambiamento?
- Chi deve intervenire e come?
- Come potrà essere consolidato e mantenuto il cambiamento prodotto?
Ciò richiede un approccio di miglioramento continuo che veda al centro i vincoli da rimuovere ed al contorno il commitment dell’organizzazione nel fornire risorse che che si impegnano a rimuoverli attraverso più cicli di iterazione.
In quest’ottica i vincoli diventano delle opportunità per favorire un approccio ragionato al cambiamento fondandolo su basi oggettive.
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