Il presidente Obama ha chiesto al Congresso un finanziamento aggiuntivo di 19 miliardi di dollari per attuare un piano nazionale di cybersecurity da inserire nel bilancio del 2017.
L’impegno dell’amministrazione Obama per ottenere più fondi da destinare al settore arriva dopo diversi cyber attacchi di alto profilo incluso uno massiccio contro l’Office of Personnel Management quando alcuni hackers hanno compromesso i dati personali di oltre 21 milioni di attuali ed ex impiegati governativi, nonché richiedenti delle security clearance.
“Giochi ATARI nel mondo dell’ XBOX”
Stanziando tre miliardi di dollari per migliorare i sistemi informatici del governo Obama ammette che sotto questo punto di vista le amministrazioni subiscono quasi mezzo secolo di ritardo rispetto alle nuove tecnologie.
Nessuna idea di successo può partire da una struttura desueta quindi ecco la necessità di aggiornarsi e innovare sia sul campo tecnico che su quello dirigenziale con la creazione di manager ad hoc (Chief Information Security Officer) in grado di condurre questi cambiamenti nella giusta direzione.
“A Lavoro anche in jeans”
Reclutando i migliori talenti della Silicon Valley, del settore privato e del mondo scolastico (attraverso borse di studio ed agevolazioni) si cercherà di portare ad ogni livello le best practices in campo di cybersecurity.
La volontà è quella di includere una generazione di innovatori in un movimento in grado di aiutare le amministrazioni e le persone a proteggere le proprie informazioni. La creazione di laboratori nazionali, centri per l’implementazione della cybersecurity permetteranno alle nuove generazioni hi-tech di avere un impatto positivo sull’innovazione del proprio mondo.
“Aiutare le persone a proteggersi”
Google, Facebook, Dropbox e Microsoft renderanno sempre più facile mettere in sicurezza gli account di milioni di utenti, mentre le compagnie di credito e pagamento lavorano ogni giorno per garantire una maggiore sicurezza su tutte le transazioni. Stabilendo partnership tra pubblico e privato verranno lanciate campagne di sensibilizzazione sulla popolazione, sempre meno consapevoli delle propria sicurezza online.
“Cyber resilience”
I governi (così come le aziende) quindi continuano a concentrare la loro attenzione sulle minacce informatiche. Senza una completa visibilità del proprio ambiente e dell’attuale panorama delle minacce, sono il più facile obiettivo degli attacchi.
Per acquisire una Cyber Resilience, le aziende hanno bisogno di una migliore security intelligence: l’insieme dei dati relativi alle minacce e alle vulnerabilità dell’azienda, dati analizzati in modo da definire le priorità di azione per ridurre i rischi.
Una Security Intelligence migliore consente migliori processi decisionali, migliore organizzazione, maggiore protezione dagli attacchi informatici e una rapida reazione quando questi accadono. In questo modo tutta l’operatività diventa più resiliente e agile. Tutto ciò che serve è un approccio multilivello alla sicurezza che comprenda persone, processi e tecnologie.
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