Che differenza c’è tra la rivoluzione dell’ Internet of Things e i classici Sistemi di Acquisizione Dati (DAS) tipici dell’Automazione Industriale?
Rispetto ai sistemi presenti l’IoT permette di realizzare il sogno di collegare, controllare e utilizzare i dispositivi di manutenzione utilizzando dati generati in modo istantaneo. La rivoluzione vera e propria consiste nel fornire una piattaforma comune per tutti i device in grado di raccogliere dati provenienti da tutte le macchine, combinando quelli di più sensori e dando il potere di analizzarli in real time.
Per esempio: in una tipica fabbrica diverse macchine produttrici di wafer semiconduttori (in microelettronica rappresentano basi sui cui costruire circuiti integrati) sono in funzione milioni di volte al giorno generando terabytes di dati. Per comprendere tutti i possibili difetti del prodotto si dovranno analizzare tutti i KLARF, file non strutturati di testo con tutte le info di elaborazione e ispezione, per poi identificare il vero problema della linea di produzione. Per fare qualcosa di simile sarebbe necessario un software così veloce da analizzare milioni di dati in un’istante fornendo reportistica in tempo reale. Ecco dove inserire le tecnologie Big Data: Hadoop, Spark, Scala/Java; dando loro in pasto i suddetti file KLARF, la magia ha inizio.
Il potere di realizzare analisi predittive per scegliere le opzioni per correggere il tiro della linea di produzione è il potere di risparmiare soldi e risorse.
Combinando l’ Internet of Things con Big Data si arriva ad avere un Sistema Acquisizione Dati 2.0 in cui l’ IoT avrà un ruolo fondamentale nell’automazione industriale rendendo la vita dei programmatori AI molto più facile.
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