Come abbiamo già approfondito in un nostro precedente articolo le aziende utilizzano sempre più spesso soluzione Cloud che si possono definire ibride, ovvero che hanno caratteristiche sia del cloud pubblico sia del cloud privato. Abbiamo anche analizzato che le motivazioni di questa scelta risiedono nel rapporto qualità/prezzo di queste soluzioni che ad un costo più contenuto riescono a garantire alte prestazioni.
Resta dunque da capire come un’azienda arrivi a scegliere il cloud ibrido e come questo arrivi ad essere la scelta migliore.
Nel corso del tempo le aziende che decidono di avvalersi della potenza del cloud sviluppano progetti in modo diverso e si rendono conto che migrare dal cloud pubblico a quello privato (o viceversa) può portare risparmio e aumentare l’efficienza aziendale.
Ad esempio se un’azienda decide di gestire lo sviluppo e/o i test vengono nel cloud pubblico, quando è tempo di andare in produzione può eseguire l’applicazione nell’azienda. Nello scenario opposto, lo sviluppo dell’applicazione e i relativi test vengono gestiti nel cloud privato, per la fase di produzione l’applicazione viene invece spostata nel cloud pubblico.
In un’ altra ipotesi, tutte le fasi (sviluppo, test e produzione) vengono gestite nel cloud privato, ma ad un certo punto, per motivi strategici o economici, viene tutto migrato nel cloud privato. Di contro, un’azienda, può fondare inizialmente il proprio IT su una strategia basata sul cloud pubblico, e una volta raggiunto un determinato livello di stabilità nell’architettura e nella domanda, migra le applicazioni in un proprio datacenter.
Le tipologie di scelte appena illustrate sono talvolta basate sull’aspetto economico: un’organizzazione può addirittura triplicare i vantaggi tecnici migrando dal pubblico al privato e, con un’applicazione multipiattaforma, quadruplicare i guadagni. Alcune applicazioni sono meno costose se eseguite nel cloud pubblico o riducono il rischio grazie all’elasticità. Le scelte, però, possono essere anche strategiche: un’azienda potrebbe ad esempio vuole chiudere tutti i datacenter che possiede per concentrarsi sul suo business fondamentale che non consiste nello storage di dati di proprietà.
In base alle necessità e alle caratteristiche di un business possono esistere, e di fatto esistono, combinazioni di tutti fattori economici e comportamentali appena descritti. Ad esempio, un’azienda globale di intrattenimento ha scoperto che, a causa di eventi di portata internazionale o catalizzatori di attenzione, il proprio sito Web interamente ospitato in risorse private, non reggeva all’assalto del pubblico di tutto il mondo in cerca di informazioni. L’azienda ha così riprogettato la strategia dell’applicazione e della distribuzione in modo che durante i periodi di carico normale tutto il traffico venisse inviato al datacenter aziendale. Quando invece la richiesta di informazioni avesse superato la capacità del datacenter, il traffico in più sarebbe stato gestito da un cloud pubblico.
Why Sarce?
Proviamo ora a pensare ad uno scenario tipicamente business e che oggi rappresenta un approccio estremamente diffuso: più provider cloud pubblici completano le applicazioni o i componenti nel datacenter aziendale, ad esempio, un provider SaaS per CRM, un altro per la condivisione dei documenti e un terzo per l’archiviazione degli oggetti, ad esempio il backup dei dati dei primi due provider. Con il passare del tempo, aumenteranno però i livelli di integrazione delle applicazioni e dei dati tra i vari componenti. Per questo un approccio tecnologico IBRIDO che collega perfettamente un’infrastruttura, una piattaforma e/o software SaaS privati con identiche controparti in un cloud pubblico, può ridurre al minimo i costi totali, aumentare al massimo la flessibilità aziendale e soddisfare i vincoli di organizzazioni reali gestite da esseri umani con i loro complessi processi decisionali e tutte le loro esigenze.
I nostri clienti possono dunque avere la possibilità di distribuire un’applicazione facilmente in un cloud pubblico, un cloud privato o in entrambi senza riscrivere alcunché. Saranno disponibili strumenti di gestione automatizzati per consentire ai vari componenti dell’applicazione di scalare automaticamente e passare continuamente tra pubblico e privato per fornire i dati chiave, come le prestazioni dell’applicazione e le differenze di costo, al fine di ottimizzare in modo intelligente l’uso dei due ambienti.
Come abbiamo visto è raro trovare un’unica soluzione per ogni data esigenza. Sarce consiglia invece una combinazione di elementi con vari attributi. È possibile sfruttare varie configurazioni di architetture ibride e ottenere un valore aziendale corrispondente scegliendo una soluzione cloud centrale strategica che supporti appieno entrambi gli ambienti pubblico e privato. Attraverso l’organizzazione e la personalizzazione della funzione IT la soluzione ibrida proposta da Sarce riesce a gestire la produzione interna e funge da broker per i servizi cloud esterni, in modo ottenere un equilibrio tra costi, tempo, disponibilità, flessibilità, resilienza, esperienza utente e prestazioni.